Gli impianti Dentali
Gli impianti dentali sono dei piccoli dispositivi in titanio che ci permettono di sostituire i denti mancanti, vengono inseriti contestualmente all’estrazione di un dente o successivamente alla guarigione dell’osso.
Gli Impianti dentali sono quasi tutti a forma di vite e in lega di Titanio, si alloggiano nel sito avvitandoli con avvitatori sofisticati che ricordano, in miniatura, quelli usati per avvitare le viti nel legno.
Perché gli impianti dentali sono fatti di Titanio?
La superficie degli impianti dentali viene trattata in maniera tale da essere perfettamente decontaminata e, attraverso una serie di trattamenti superficiali, irruvidita per aumentare la superficie di contatto con l’osso. Vengono, infine, sterilizzati con i raggi gamma e confezionati in modo tale da poter mantenere a lungo la sterilità.
Le cellule deputate alla “costruzione” dell’osso si chiamano osteoblasti e scambiano la superficie dell’impianto con tessuto osseo e, semplificando, appongono nuovo osso come se si trattasse di un processo di guarigione da una frattura, lo stesso meccanismo avviene con gli impianti in ossido di zirconio che però sono molto meno usati per una serie di motivi che è troppo complesso trattare in questa sede.
Quanto tempo deve passare prima di poter avere i denti dopo il posizionamento degli impianti?
Non esiste una regola precisa, l’implantologia è una scienza relativamente nuova e le regole valide dieci anni fa non lo sono più.
Fino a poco tempo fa era regola diffusa attendere 4/6 mesi prima di procedere al posizionamento dei denti ora, grazie all’osservazione clinica ed al miglioramento delle tecniche chirurgiche si è arrivati a, nei casi in cui c’è l’indicazione, a posizionare i denti nella stessa seduta. Ad esempio, nel caso di un dente singolo, in meno di un ora e mezza il paziente esce con un nuovo dente ancorato su un impianto appena posizionato.
Ci sono comunque casi in cui è necessario attendere molto più tempo come nel caso in cui siano necessarie tecniche atte ad aumentare i volumi ossei.
“Dottore, io non posso ricevere impianti dentali perché ho poco osso”.
Questa è una cosa che ho sentito dire innumerevoli volte, in realtà spesso questa affermazione non è corretta.
Negli ultimi 20 anni molte cose sono cambiate la lunghezza minima di un impianto era considerata 10mm ora siamo a 6mm per fare un esempio.
Ricapitolando
Gli impianti dentali servono a sostituire uno o più denti mancanti senza dover limare i denti attigui.
Possono essere usati per sostituire solo un dente oppure un gruppo di denti e, ovviamente, anche l’intera arcata.
Sono costituiti quasi tutti da leghe in Titanio, a forma di vite con diverse conicità e con trattamenti superficiali che rendono la superficie dell’impianto ruvido.
Appena posizionato l’impianto comincia il processo di guarigione intorno ad esso, gli osteoblasti sono un po’ “miopi” e confondono la superficie dell’impianto con osso.
Attraverso un lungo processo di osteogenesi, appongono nuovo osso a diretto contatto con l’impianto che viene così inglobato.
Una maggiore a quantità di contatto (bic) tra impianto e osso genera una prognosi migliore nel medio e lungo periodo.
I fattori che influenzano la guarigione ossea sono molteplici e sono da ricercare nelle condizioni del paziente, del sito implantare, qualità dell’impianto, tecnica chirurgica etc.
Per poter stabilire se una persona può essere un candidato per una terapia implantare occorre fare una visita e una radiografia volumetrica (CBTC) che permette, attraverso dei software dedicati, di valutare in maniera accuratissima la quantità e qualità ossea della zona d’interesse.
Si può simulare l’intervento posizionando virtualmente l’impianto scelto e, usando anche delle impronte, costruire una dima chirurgica che sarà di grande aiuto nella fase chirurgica.
POCO OSSO
È evidente che con le armi che la diagnostica per immagini che abbiamo, diventa più facile riuscire a provare osso sufficiente per posizionare il nostro bell’impianto.
Nei casi in cui veramente non c’è osso è sempre, o quasi, possibile attuare tecniche atte ad aumentare l’altezza e lo spessore osseo usando sia osso del paziente che sostituti di varia natura sia di origine animale che sintetici e magari arricchite con cellule staminali somatiche.
In altre parole, è praticamente sempre possibile ricevere una riabilitazione implantare ma, in alcuni casi è più complesso che in altri.