La parodontite
La parodontite (malattia parodontale) è la principale causa della perdita di denti e per questo la cura e il monitoraggio di questa malattia è particolarmente importante. Il primo campanello d’allarme è la gengivite causata dall’accumulo della placca batterica.
Gengivite da palcca
La gengivite da placca è già presente nel 60% dei bambini prima dei sei anni la percentuale sale al 90% prima della pubertà.
La composizione della placca batterica varia nell’adulto e può portare alla malattia parodontale o Parodontite che è una malattia a carattere infiammatorio del parodonto caratterizzata dalla presenza di tasche, infiammazione acuta e riassorbimento dell’osso alveolare
(Page e Schroeder 1982)
Classificazione
A Parodontite cronica dell’adulto
B Parodontite rapidamente progressiva
C Parodontite giovanile
D Parodontite prepuberale
La Parodontite cronica dell’adulto è notevolmente la più frequente colpisce, con vari livelli di gravità, circa il 90% della popolazione adulta (secondo uno studio Torinese il 96%!).
La causa di questa malattia è da ricercarsi essenzialmente nella presenza di placca batterica, in particolare alcuni batteri gram – sono particolarmente attivi il più importante di tutti è sicuramente l’Actinobacillus actinomycetemcomitans…..
E’ una patologia subdola perché può insorgere già in giovane età (circa 20 anni) e una volta instaurata può durare decenni con sintomi scarsi o inesistenti come:
Modesta Alitosi
Arrossamento delle gengive
Modesto e saltuario sanguinamento durante le manovre d’igiene
Durante questa fase la malattia è stabile, non necessariamente sfocia nella lesione parodontale ed il danno permanente è minimo perché è il risultato di una situazione di un equilibrio tra: Attività batterica, immunità, ed infiammazione.
Questo è, però, un equilibrio che può rompersi al variare di una delle tre componenti:
- Aumento dell’aggressività batterica
- Alterata risposta immunitaria
- Aumento della risposta infiammatoria
Il parodonto è composto da:
Osso
Legamento parodontale
Cemento radicolare
Il parodonto è vittima dell’azione diretta dei batteri e del processo difensivo dell’organismo
In questa fase la malattia è attiva ed il risultato è una distruzione d’osso e legamento parodontale con conseguente variazione dei sintomi:
Sintomi
- Alitosi
- Gengive doloranti e gonfie
- Sanguinamento gengivale
- Mobilita dentaria
In questa condizione i danni sono permanenti, un eventuale intervento sarà atto a bloccare la malattia ed impedire ulteriori danni alle strutture di sostegno dei denti.
I due stadi della malattia possono alternarsi più volte durante la vita e, nel lungo periodo, portano alla perdita di numerosi elementi dentari che dovranno essere sostituiti con impianti dentali.
La causa di tutti i danni deriva dal fatto che la placca, se non rimossa efficacemente, assorbe i sali di calcio presenti nella saliva e diventa, nell’arco di qualche settimana, tartaro che è una formazione calcarea infarcita di batteri che causano un’infiammazione della gengiva ed un allontanamento progressivo dell’osso dai batteri.
Si instaura così un circolo vizioso che se non interrotto porta inevitabilmente alla perdita dei denti interessati dal processo.
Un altro aspetto di questa patologia e la formazione di tasche parodontali che sono delle sacche, tra la superficie della radice del dente e la gengiva, che contengono cellule dell’infiammazione tessuti necrotici residui alimentari e batteri.
La superficie radicolare è quasi de tutto ricoperta da tartaro.
La cura di questa patologia va instaurata il più presto possibile, anche per istruire il paziente ad una corretta igiene domiciliare, che è il vero ed unico presupposto per avere dei risultati stabili nel tempo.
Dicerie tipo “meglio se le gengive sanguinano” o ” mia madre aveva la piorrea quindi sono destinato a perdere i denti” sono prive di qualsiasi fondamento scientifico come pure rimedi pittoreschi quanto inutili come risciacqui con acqua marina, o con decotti vari che fanno il bene solamente delle case farmaceutiche.
Ricapitolando
La malattia parodontale è in massima parte dovuta alla placca batterica.
La malattia parodontale fa perdere i denti
La gravità dei danni è influenzata da predisposizioni organiche come sesso, tabagismo, diabete, familiarità disfunzioni immunitarie…
La malattia parodontale non si sviluppa in assenza di placca.
La malattia parodontale si può curare intervenendo sull’unica componente aggredibile: la placca batterica.
La terapia è più efficace se intrapresa precocemente.
La cura prevede la detersione radicolare e l’asportazione del tartaro sopragengivale, ma soprattutto, sottogengivale.
In casi particolarmente gravi può essere necessaria l’avulsione dei denti più compromessi.
Si possono utilizzare antibiotici specifici per debellare parodontiti che non rispondono in maniera convenzionale alle terapie tradizionali che prevedono ablazione del tartaro con ultrasuoni, levigature radicolari e mantenimento domiciliare.